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Scienza e Salute

 

Noi come scimmie
 
di  Luca Sciortino


21/11/2006
  
URL: http://www.panorama.it/scienze/animali/articolo/ix1-A020001038924

Da scimpanzé e bonobo abbiamo ereditato anche i valori base della nostra società, come il senso di equità e la morale. Lo racconta Frans de Waal, il massimo esperto di primati.

 
Non sembra sfuggirgli nemmeno un piccolo movimento del corpo o una lieve espressione del viso. Frans de Waal, il più famoso primatologo del mondo, scruta anche le dita delle mani del suo interlocutore. E lo ammette sorridendo, mentre sta seduto a un tavolo di un albergo nel cuore di Roma, a due passi dal Pantheon: comparare il comportamento degli uomini con quello dei nostri parenti più prossimi nell'albero evolutivo, scimpanzé e bonobo, nel tentativo di capire di più la natura umana, è divenuta più una piacevole abitudine che un lavoro.
De Waal è a Roma per presentare il suo nuovo libro, La scimmia che siamo, appena uscito per la Garzanti. Sorta di testimonianza di come lo studio dei cugini genetici possa fornire risposte a domande cruciali sull'uomo: da dove discendono l'egoismo e l'altruismo della nostra specie? In che misura sono presenti nella nostra natura? Quanto bisogno abbiamo di equità? E di competizione? Che ruolo ha il sesso nella nostra società?
Attraverso storie vissute di animali, de Waal riesce ad appassionare; i suoi commenti illuminano su queste vecchie questioni e ci obbligano a riflettere sull'essenza della nostra natura. Ci siamo evoluti da un antenato comune a noi, agli scimpanzé e ai bonobo. Da questo non abbiamo ereditato solo l'aggressività, la violenza, la forma gerarchica delle nostre società, caratteristiche presenti anche negli scimpanzé; ma anche la generosità, la gentilezza, l'altruismo, qualità tipiche dei bonobo.
Perfino il desiderio di equità, l'empatia e la moralità. Troppo abbiamo insistito sull'origine animale delle nostre qualità negative e ingenerosamente abbiamo rivendicato per noi le qualità positive, come se fossero nostra esclusiva prerogativa.

Cosa la rende così certo che bonobo e scimpanzé siano buoni modelli per capire la natura umana?
Partiamo da questo concetto: 5 o 6 milioni di anni fa viveva l'antenato comune. Questa distanza evolutiva brevissima, oltre all'enorme somiglianza genetica, rende questi animali i più simili a noi al mondo. Così, osservando loro e facendo comparazioni con la nostra specie, possiamo estrapolare il comportamento dell'antenato comune, da cui abbiamo ereditato i nostri meccanismi psicologici e sociali.

Nel confronto tra noi e questi primati che cosa non abbiamo capito? Quali errori di giudizio abbiamo commesso?
Tanto per cominciare, quando ci paragoniamo agli animali lo facciamo sempre in senso negativo: se siamo violenti diciamo che ci comportiamo come animali, se siamo altruisti o tolleranti diciamo che è frutto della cultura o della religione. Il grande etologo Konrad Lorenz, per esempio, si è focalizzato solo sull'aggressività. Invece io dimostro, raccontando episodi di empatia, altruismo e cooperazione negli scimpanzé, e ancora di più nei bonobo, che l'intero nostro lato positivo è anche parte della biologia dei primati.

Dentro di noi ci sarebbero due tendenze opposte, una sorta di Dr Jekyll e Mr Hyde?
Sì, abbiamo in comune con i bonobo l'altruismo, la generosità, la gentilezza e molte altre qualità. Con gli scimpanzé condividiamo la violenza, la crudeltà, la struttura gerarchica della società. Quale di queste tendenze emerge in noi dipende dalle circostanze.

Sono così crudeli gli scimpanzé?
Le racconto quanto accadde allo zoo di Arnhem. Trovai Luit, il mio scimpanzé maschio preferito, in una pozza di sangue. Era il prezzo che pagava per avere raggiunto il ruolo di leader a scapito di due maschi, Nikkie e Yeroen. Il primo era più debole di Luit ma aveva conquistato il potere con la complicità del vecchio Yeroen che otteneva in cambio piccoli favori. Il corpo di Luit era tutto costellato di fori profondi, alcune dita delle mani e dei piedi mancavano, organi vitali erano danneggiati.
Mentre il veterinaio lo ricuciva con centinaia di punti, scoprimmo che i testicoli non erano più nella sacca dello scroto. Li trovarono i guardiani in mezzo alla paglia: glieli avevano spremuti fuori. I due avevano compiuto la loro vendetta nella notte: Yeroen teneva Luit e Nikkie lo massacrava con i suoi lunghi canini. Luit non si svegliò più dall'anestesia. Anche gli umani sono perfettamente capaci di azioni violente come queste e si alleano per togliere il potere a un capo.

Comunque noi siamo anche capaci di pensare che due contro uno non è fair play... Forse l'uomo ha creato valori come l'onore?
Riguardo all'onore non saprei, ma gli scimpanzé e i bonobo hanno il senso di ciò che giusto e ingiusto, come si vede dagli esperimenti. Credo sia vero che l'uomo crea valori, che intendo come qualcosa che va contro le normali tendenze della specie. Ma anche le scimmie creano valori, per esempio la tolleranza è molto importante per loro.

E l'empatia?
Quello è più che altro un meccanismo psicologico: la capacità di vedere le emozioni degli altri ed esserne colpito. Se io prendo un coltello e lo premo sul mio dito, chiunque ne rimane impressionato. Stadi più complessi di empatia sono quelli in cui devo immaginare le sofferenze altrui. Bonobo e scimpanzé sono capaci di empatia, come noi.

Lei avrà assistito a molte storie di altruismo...
Ricordo che una volta il bonobo Kuni vide uno storno sbattere in volo contro il vetro del suo recinto. Lo raccolse e provò pian piano a spingerlo con le dita per farlo volare, ma invano. Allora salì a fatica sulla cima dell'albero più alto, gli dispiegò le ali con delicatezza e lo lanciò. Ma l'uccello finì sulla riva di un fossato. Lo raggiunse e rimase a sorvegliarlo per un intero giorno, finché riprese il volo.

Qualcuno ha teorizzato che le nostre prime forme di società erano uno stato di guerra di tutti contro tutti: «homo homini lupus».
Avevano torto. Noi discendiamo dai primati, i quali hanno forme molto gerarchiche di società, come quelle degli scimpanzé. Non c'è motivo di pensare che anche le nostre organizzazioni primitive non fossero di questo tipo. Successivamente si sono poi evolute fino alle forme attuali.

Dovremmo organizzare la società in un altro modo?
Direi che non possiamo basarla esclusivamente su principi di competizione. Qualcuno in America dice che a parte il mercato non conta nulla. Certo, abbiamo bisogno di libertà, ma l'integrazione, i legami, la famiglia, la responsabilità di ciascun individuo verso altri individui, e i principi egualitari simili a quelli che vigono tra i bonobo sono anch'essi cose di cui l'uomo ha bisogno.

Che ruolo ha il sesso tra gli umani?
I bonobo vivono il sesso in tutte le varianti possibili e lo praticano per piacere e per rafforzare i vincoli sociali. Nelle società umane invece le restrizioni sul sesso sono fortissime perché siamo circondati da moralità, religione e cultura. E così i legami familiari sono più stabili.

Si vede che lei è un osservatore...
(Ride annuendo) Sì, al ristorante voglio sempre sedere in posti che mi permettono di osservare la gente intorno. Non smetto mai di fare comparazioni con i primati.

Ha mai avuto una scimmia per amico?
Certo. Ricordo che quando sono tornato nei Paesi Bassi, nello zoo dove avevo lavorato la vecchia femmina Mama era così eccitata dal rivedermi che mi ha commosso. Ma la mia migliore amica era una scimmia chiamata Kuif: non aveva abbastanza latte per allattare i figli, così io le ho insegnato come riempire il biberon e allattare con questo. Purtroppo due anni fa è morta. Ma sua figlia Roosje sarà la mia futura amica.